Thegiornalisti: il successo dell’indie-pop italiano
INTERVISTA ESCLUSIVA – LIVE: 9 Maggio ROMA / 11 Maggio MILANO –
È la storia di Tommaso Paradiso, Marco Antonio Musella e Marco Primavera, tre ragazzi di Roma che si conoscono da tempo e con in comune una forte passione per la musica.
Nel 2009 spinti dalla voglia di raccontare storie di vita quotidiana, decidono di formare un gruppo. Si autoproducono i primi due dischi, nati nel salotto di casa, riscontrando un discreto successo dal pubblico e consensi positivi dalla critica ma è il 2013 l’anno della svolta: con l’uscita del disco Fuoricampo siglano l’inizio di una nuova era. Il singolo Fine dell’estate diventa l’inno della band romana portabandiera di un pop romantico e malinconico.
Oggi il nome della band rimbomba in tutte le radio italiane: loro sono i Thegiornalisti e con Completamente Sold Out, ultimo lavoro della formazione romana, sono la rivelazione del 2016. La loro è una musica che parla di storie di vita quotidiana, vicine il più possibile alla realtà seguendo uno stile musicale che unisce melodie indie-pop. La produzione si inserisce in quel filone contemporaneo che richiama la tradizione cantautorale italiana, con elementi tipici della canzone d’autore come quella di Lucio Dalla, Antonello Venditti e Luca Carboni.
I Thegiornalisti piacciono e conquistano un pubblico sempre più vasto, grazie al successo del disco, che li lancia in vetta alle classifiche italiane.
Completamente Sold Out presenta un carattere malinconico e restituisce, a tratti, il profumo ed il sapore degli anni 80, con un velo di romanticismo, attraverso uno stile puro e sincero. È l’album degli innamorati, delle sensazioni sfrenate, amori perduti e ricordi sfumati che parla di sentimenti in via di estinzione sulla base di tastiere elettroniche.
Testi semplici e genuini cha narrano notti in bianco, racconti d’estate, sigarette consumate e viaggi notturni in auto. Le canzoni di Completamente Sold Out, sono polaroid di una generazione che deve fare i conti con il duro della vita, di una generazione destinata a perdere ma che nonostante tutto non smette di lottare e credere.
I Thegiornalisti saranno protagonisti, il prossimo maggio, di due live che li porteranno a esibirsi per la prima volta al Palalottomatica di Roma e al Mediolanum Forum di Milano, rispettivamente il 9 e l’11 maggio.
Tommaso Paradiso, voce leader della band, si racconta a Gente della Notte.
La vostra è una musica senza pretese, sincera e spontanea, credi che sia questa la chiave del vostro successo?
È esattamente così, la nostra è una musica semplice che si abbandona alle emozioni. Alla fine questa sincerità paga nei confronti del pubblico, viene apprezzata dalle persone e forse ciò che piace è proprio questo coraggio, questa sincerità. Solitamente nel comporre i brani veniamo ispirati dalle tendenze e da ciò che ci circonda. La nostra è una musica pop normale; fa parte di un ciclone di canzoni italiane che magari tra un paio di anni le sentirai cantare in un pianobar.
Le canzoni raccontano di sensazioni sfrenate e spesso nei testi è presente il tema dell’estate, una coincidenza?
L’estate è la stagione che rispecchia di più il mio carattere, con il sole, il mare, le belle giornate… Settembre in particolare è il mese a cui mi sento più legato perchè segna sempre un inizio, hai alle spalle la fine dell’estate, di un tuo capitolo di vita. Per me l’anno non termina a dicembre ma con il finire dell’estate. Tanto che le è stata dedicata addirittura una canzone Fine dell’estate che sembra strizzare l’occhio al film Sapore di Mare dei Vanzina.
L’ultimo grido della notte. Cosa rappresenta per te la notte?
Durante la composizione del disco, ho scritto diverse canzoni di notte con una certa intensità ma ciò non significa che disprezzi il giorno. La notte per me rappresenta il rilassamento, mi porta a stare meglio.
Come in Fatto di te la cui intro è una dichiarazione esplicita ad una donna. C’è un abbandono totale al sentimento, quanto sono importanti per te le emozioni?
Le emozioni sono importanti, sono un po’ tutto e bisogna essere sinceri con i propri sentimenti
Hai mai pensato come potrebbe essere la tua vita tra dieci anni?
Boh si, forse ci ho pensato ma non so darmi una risposta. Spero bene, con tante persone intorno, con tanti amici e tanta condivisione.
C’è qualcosa, in particolare, che ti manca del passato?
Mi manca il non avere pensieri, mi manca quello stare sempre, sempre, sempre bene, che si vive quando si è bambini. Magari la felicità più estrema la vivi invitando un amichetto a giocare in casa, andare alla casa al mare con gli amici e con i genitori, che pensavano a tutto il resto. Questa per me era la cosa più bella del mondo! Invece adesso è tutto diverso, ci sono molte più responsabilità, purtroppo non pensi più di stare solo a giocare ma hai altri pensieri.
Spesso nei vostri brani si percepisce del romanticismo puro e genuino con un certo velo di malinconia: quanto incide la componente nostalgica in te?
Su alcune cose sono molto nostalgico per altre mi piace sfrenatamente la modernità, mi considero un mix tra le due. Per farti capire meglio sono il tipo che guarda un vecchio film mentre sono alle prese con il mio smartphone di ultimissima generazione.
A cosa o a chi sei più legato?
Forse a mia madre, con lei ho un ottimo rapporto ma non penso che le dedicherò mai una canzone.
E a chi dedichi le tue canzoni?
Sicuramente alle pischelle! Ho sempre dedicato alle donne le mie canzoni.
di Sara Brestolli